Roma, 27 mag 2024 – Caserme dei Carabinieri acquistate dalla società INVIMIT in stato di degrado a Milano, tra locali vetusti e talvolta inabitabili, carenze di igiene e di sicurezza.
A denunciare le gravi criticità è il Nuovo Sindacato Carabinieri Lombardia, che ripercorre quanto accaduto negli ultimi anni ad alcune strutture che sorgono nella Città Metropolitana.
“Nel luglio del 2018 – spiega la Segreteria Regionale di NSC – il Comune di Milano ha deliberato la vendita di una serie di immobili demaniali a INVIMIT Sgr S.p.A., società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze fondata nel 2013, attiva, tra l’altro, nella gestione di investimenti immobiliari diretti”.
L’obiettivo era valorizzare le strutture integrandole in un fondo patrimoniale gestito, appunto, da Investimenti Italiani Sgr S.p.A.
Nello specifico, sono confluiti quindici edifici adibiti a Commissariati di Polizia e Stazioni dei Carabinieri, per i quali sono stati mantenuti in vigore con la società i contratti di locazione in corso.
Tra essi, figurano il Comando Stazione Milano “Musocco” in via Dante Chiasserini 102, il Comando Stazione Milano “Greco Milanese” in viale Fulvio Testi 119, il Comando Stazione Milano “Barona” in via Lago di Nemi 33, il Comando Stazione Milano “Gratosoglio” in via dei Missaglia 57, il Comando Stazione Milano “Porta Garibaldi” in via Niccolò Copernico 32 e altri.
“L’operazione immobiliare – chiarisce NSC Lombardia – ha certamente giovato al Comune di Milano, che ha incassato circa sessantadue milioni di euro, arricchendo il bilancio municipale con risorse utili a sostenere, secondo quanto dichiarato, altre operazioni”.
“Chi non ha beneficiato, invece – prosegue la Segreteria – degli effetti della compravendita, sono stati carabinieri e poliziotti che prestano servizio e che dimorano in quegli immobili che, dal momento della compravendita, sono stati abbandonati dalla nuova proprietà, probabilmente in un’ottica gestionale di risparmio”.
“Tanti sono i militari – spiega NSC – costretti a operare in strutture maltenute e insalubri, spesso prive di riscaldamento o acqua calda nel periodo invernale”.
Secondo il Nuovo Sindacato Carabinieri INVIMIT, invece di ottemperare a precisi doveri quali garantire l’efficienza degli immobili e la loro salubrità ed effettuare quegli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che il codice civile attribuisce alla proprietà, sembrerebbe al riguardo completamente disinteressata, con la conseguenza del degrado che, nel tempo, ha investito anche gli impianti tecnologici: in sintesi, molti di essi a oggi si presentano inefficienti e indecorosi.
“La riduzione del debito pubblico – osserva ancora NSC Lombardia – non può concentrarsi sulle Caserme dei Carabinieri e, quindi, sui militari che operano in contesti critici come quello della sicurezza”.
Particolarmente eclatante è il caso della Stazione Carabinieri di Milano Gratosoglio, dove da oltre due anni la Centrale termica è guasta e necessita di un intervento integrale di sostituzione a oggi mai svolto.
O, ancora, della Stazione Carabinieri di Milano “Porta Garibaldi” che ospita anche personale femminile, dove occorre ristrutturare i locali igienici, specie quelli ai piani alti dello stabile, anche per evitare indecorose promiscuità uomo-donna che si rilevano a oggi in moltissime Caserme.
Senza dimenticare il caso della Stazione Carabinieri Milano “Barona”, dove fra le diverse opere manutentive “incompiute” vi è quella straordinaria che riguarda la sostituzione del vetusto sistema di condizionamento dell’aria caldo/freddo inefficiente da anni e della Stazione Carabinieri Greco Milanese dove il silenzio e l’assenza di INVIMIT si sono manifestati anche a fronte delle insistenti richieste formulate dopo il crollo del cancello carraio d’ingresso dei veicoli militari, “sradicatosi” nei cardini metallici dal muro e che sarebbe potuto crollare pericolosamente al suolo.
“È doveroso evidenziare, inoltre – spiega la Segreteria Regionale di NSC Lombardia – che la situazione non è circoscritta soltanto all’inerzia di INVIMIT: allo stesso modo, infatti, agiscono molti soggetti privati, proprietari di strutture che ospitano altre Caserme dei Carabinieri”.
Un esempio significativo, in tal senso, è rappresentato dall’immobile che sorge in viale Umbria 62, sede della Compagnia e della Stazione Carabinieri Milano Porta Monforte, dove sono in atto problemi rilevanti che riguardano soprattutto i servizi igienici dei piani alti, che registrano problematiche strutturali e di funzionamento.
Una criticità che causa, comprensibilmente, il malessere del personale, soprattutto femminile.
Personale che dimora nelle camere immediatamente adiacenti a quelle maschili, ubicate nello stesso corridoio, suddiviso artificiosamente con un armadio per ovviare provvisoriamente a una situazione che potrebbe avere ripercussioni sulla privacy dei lavoratori ambosesso ospitati.
“Basterebbe una spesa molto esigua– afferma la Segreteria – per ristrutturare i bagni e realizzare una parete divisoria tra le camere dei militari di sesso diverso: eppure, malgrado la cifra preventivata si aggiri intorno a tremila euro, la richiesta di adeguare i locali è stata rigettata per carenza di fondi, con l’invito a riformularla l’anno successivo”.
“Siamo indignati dal comportamento di INVIMIT e dei soggetti privati coinvolti – sottolinea NSC Lombardia – nei riguardi di chi rappresenta la sicurezza, soprattutto in una città come Milano che si attesta al primo posto nella classifica dell’andamento della criminalità”.
“Denunciamo –prosegue – l’atteggiamento omissivo e tardivo tenuto dalla società e la esortiamo a garantire, senza ulteriori indugi o ritardi, tutti gli interventi manutentivi straordinari e di competenza per rimettere in efficienza le proprie strutture presenti nella Città Metropolitana, che ospitano carabinieri e poliziotti, sensibilizzando al riguardo anche il Ministero dell’ Economia e delle Finanze, il Comando Generale dell’Arma e la Prefettura di Milano, affinché vigilino attentamente e promuovano le dovute azioni di controllo sull’operato di INVIMIT, per garantire e migliorare il benessere dei militari che svolgono il proprio lavoro e dimorano in quelle Caserme, offrendo loro una vita più dignitosa e decorosa: fattori, questi, che incidono indiscutibilmente anche sull’efficienza operativa e soprattutto sui servizi al cittadino”.
Sulla vicenda interviene anche il segretario nazionale di NSC Ilario Castello, che elogia l’impegno della Segreteria regionale e di tutte le segreterie provinciali della Lombardia “nell’intercettare i problemi che affliggono il personale dell’Arma dei Carabinieri, mettendone a rischio il benessere”.
“Auspico –conclude l’esponente sindacale – segnali reali e un intervento deciso da parte dell’Esecutivo a tutela di strutture che rappresentano avamposti per i cittadini ma che spesso sono inadeguati a ospitarli”.