Roma, 29 apr 2024 – Le famiglie dei militari dell’Aeronautica italiana si trovano ad affrontare una sfida sempre più difficile a causa delle restrizioni imposte ai ricongiungimenti familiari. Una delle ultime modifiche alla direttiva interna, ha stabilito che il ricongiungimento non può avvenire prima di cinque anni di servizio, una decisione che ha generato moltissimo disagio e malcontento tra i membri della Forza Armata e le loro famiglie.
Questa restrizione, seppur motivata da ragioni organizzative e di gestione delle risorse umane, sta avendo gravi conseguenze sul benessere delle famiglie dei militari dell’Arma Azzurra. Molte di esse si trovano ad affrontare lunghe separazioni, con il conseguente impatto emotivo e psicologico su tutti i membri coinvolti, soprattutto sui figli.
La prospettiva di dover attendere almeno cinque anni prima di poter riunire la propria famiglia ha contribuito a generare un clima di demotivazione e insoddisfazione tra i Militari dell’Aeronautica. Questo, a sua volta, può avere ripercussioni negative sulla performance e sull’efficacia operativa della F. A. nel suo complesso.
Ma le conseguenze non si fermano qui. Le restrizioni ai ricongiungimenti familiari hanno anche un impatto sulla capacità dell’Aeronautica di attrarre e sfruttare appieno il potenziale, l’intelligenza e le capacità specifiche dei suoi membri. Molti potenziali candidati potrebbero essere scoraggiati dal partecipare ai concorsi interni o, addirittura, dall’ intraprendere una carriera in Azzurro. Non è facile pensare di poter costituire una famiglia sapendo di non poterci vivere.
È importante che le autorità di Vertice della Forza Armata prendano in considerazione queste preoccupazioni e valutino attentamente le implicazioni delle restrizioni ai ricongiungimenti familiari. Un equilibrio tra le esigenze organizzative e il benessere delle famiglie dei Militari deve essere trovato, al fine di garantire un ambiente lavorativo sano, motivante e produttivo per tutto il personale dell’Aeronautica italiana.
Il SIULM invita tutti i militari afflitti da tale situazione a contattarci al fine di porre in essere azioni comuni e collettive per la salvaguardia delle famiglie.
Segretario Generale Interforze
Dott. Luigi Tesone