Roma, 3 apr 2024 – Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SIULM) ha recentemente preso in considerazione una questione di fondamentale importanza per la tutela dei diritti dei militari in servizio. La recente sentenza della Corte di Cassazione riguardante la richiesta di risarcimento del danno per “straining”, derivante da un lavoro stressante e da troppi straordinari, ha evidenziato la necessità di un’azione preventiva da parte delle istituzioni militari per evitare potenziali controversie legali.
In linea con i principi costituzionali sanciti dall’art. 32 e 36 della Costituzione italiana, nonché con l’art. 2087 del codice civile, che garantiscono il diritto alla salute, al riposo e alla tutela dell’integrità fisica e morale dei lavoratori, il SIULM ha suggerito al Capo di Stato Maggiore della Difesa di adottare misure concrete per garantire una suddivisione equa del lavoro all’interno delle forze armate.
A quanto risulta a questo sindacato “purtroppo” il ruolo degli ufficiali è quello che effettua più straordinari rispetto agli altri ruoli e se questo sicuramente comporta delle maggiori entrate, dall’altro lato gli stessi potrebbero essere sottoposti a particolare stress.
Il quadro normativo italiano stabilisce chiaramente i limiti di orario di lavoro e le regole per il lavoro straordinario. Tuttavia, la realtà operativa potrebbe comportare situazioni in cui i militari sono esposti a un carico di lavoro eccessivo, che potrebbe compromettere il loro benessere fisico e mentale, oltre a violare i loro diritti costituzionali e legali.
La sentenza della Corte di Cassazione ha introdotto il concetto di “straining”, riconoscendo ai lavoratori il diritto al risarcimento per il solo fatto di aver lavorato più del dovuto in un ambiente stressante. Questo nuovo paradigma legale implica che i militari potrebbero avere un maggiore margine di azione nel richiedere un risarcimento per danni derivanti da un lavoro eccessivo e stressante.
Pertanto, al fine di evitare potenziali controversie legali e proteggere i diritti dei militari, il SIULM suggerisce al Capo di Stato Maggiore della Difesa di adottare le seguenti misure:
1. **Revisione dei Carichi di Lavoro:** Si consiglia di condurre un’analisi approfondita dei carichi di lavoro all’interno delle diverse unità militari, al fine di identificare eventuali disuguaglianze e ridistribuire equamente il lavoro tra il personale.
2. **Monitoraggio dell’Oraio di Lavoro:** Si raccomanda di implementare sistemi di monitoraggio dell’orario di lavoro per garantire il rispetto dei limiti previsti dalla legge e dai contratti collettivi.
3. **Formazione e Sensibilizzazione:** È importante sensibilizzare i comandanti e il personale sulle implicazioni legali e sui rischi derivanti da un lavoro eccessivo e stressante, fornendo loro strumenti e risorse per gestire in modo efficace i carichi di lavoro e promuovere un ambiente lavorativo sano e produttivo.
4. **Supporto Psicologico:** È fondamentale fornire supporto psicologico e risorse di assistenza al personale militare che potrebbe essere stato esposto a situazioni di stress lavorativo prolungato.
In conclusione, il SIULM riconosce l’importanza di garantire il rispetto dei diritti dei militari in servizio e la necessità di adottare misure preventive per evitare potenziali controversie legali legate a un lavoro eccessivo e stressante. La suddivisione equa del lavoro e il rispetto dei limiti di orario sono fondamentali per promuovere il benessere e la produttività all’interno delle forze armate italiane.
Il Segretario Generale Interforze
Dott. Luigi Tesone