Roma, 22 feb 2024 – Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per risolvere una importante problematica per quei militari che si trovano ad operare in quelle che vengono definite zone disagiate di 1° o 2° fascia; rispetto al passato la permanenza minima in questi reparti (in passato 2/3 anni) è stata più che raddoppiata. Inoltre, nelle stesse stazioni/luoghi ricadenti nella prima fascia, ci sono delle differenze non da poco, per esempio i comandi stazioni carabinieri presenti nelle isole minori degli arcipelaghi, ove si trovano 2/3 carabinieri e 300 abitanti di popolazione e manca veramente di tutto o le stazioni presenti in luoghi arroccati sui monti ove manca l’essenziale e per raggiungere la località più vicina, possono addirittura volerci ore.
Indubbiamente il prolungarsi dei tempi di permanenza in questi “luoghi sperduti e spesso impervi” ne mette a dura prova il morale, la voglia di prestarvi servizio ed isola anche moralmente il militare che non solo si trova “isolato” ma che spesso non può neanche portare con se la famiglia (poiché sono località spesso molto costose quali isole minori), nonché i viaggi per “casa” risultano estenuanti e costosi (Lampedusa circa 12 ore di traghetto solo per raggiungere Porto Empedocle e poi via verso l’ignoto
(cit. Star Trek)). Si prenda ad esempio le Stazioni come Roccaforte del Greco o Palizzi Superiore che distano dai servizi basilari circa un ora, quindi, non trovandosi in loco quei beni e servizi necessari per fronteggiare la vita quotidiana, è necessario doversi spostare con frequenza verso i Comuni più vicini, ma spesso, accade che nel periodo invernale i Militari si trovino isolati in quanto tali zone sono soggette a frane di grandi
massi che si distaccano dalle montagne che costeggiano le uniche strade percorribili, comportando il blocco delle stesse ed il conseguente isolamento del Comune interessato, facendo si che si rimanga senza servizi di prima necessità, quali l’ energia elettrica e/o linea telefonica/internet anche per periodi superiori alle 24 ore. Senza parlare di quelle isolate dalla neve, che spesso si trovano ai confini dell’Italia e che territorialmente ricadono nelle regioni quali la Valle D’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia.
LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI, si è fatta portavoce della problematica ed ha chiesto al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di modificare i tempi minimi di permanenza nelle zone disagiate, innalzandone i relativi punteggi incrementali nei concorsi interni, che ad oggi sono praticamente ininfluenti se non nulli, al fine di legittimare gli sforzi fatti da chi con devozione si dedica a prestare servizio nelle predette stazioni. Il Siulm Carabinieri ha richiesto inoltre, di modificare il limite di permanenza dai 6 anni, attualmente necessari per richiedere la
Provincia di interesse ad un periodo di 4 anni. Di permettere, che il punteggio delle “disagiate” non si sblocchi dopo il quarto anno ma che sia data la possibilità sin da subito ai militari di poter ambire ad un eventuale trasferimento, con punti incrementali commisurati agli anni di permanenza, facilitando il raggiungimento delle sedi di proprio gradimento.
SIULM