Roma, 16 set 2023 – “Nella settimana in cui è iniziato in tutto il Paese un nuovo anno scolastico, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) rinnova l’invito al Governo e a tutte le Istituzioni di occuparsi dei gravi problemi che i “genitori in divisa” devono affrontare per conciliare lavoro, responsabilità familiari ed impegni economici.
Emergenza abitativa, turni di servizio, stipendi non adeguati alle responsabilità e al costo della vita, lontananza dalle proprie regioni di origine (mancanza di un sostegno familiare in caso di bisogno), sono solo alcune delle principali problematiche a cui si dovranno ulteriormente aggiungere quelle relative alle difficoltà nel riuscire a conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari. E nel caso in cui i genitori dovessero essere colleghi, si concretizza un vero e proprio dramma!
La genitorialità tra gli appartenenti al Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico non può e non deve essere un elemento penalizzante o peggio ancora irrealizzabile, soprattutto in un Paese dove è la Costituzione a tutelare la famiglia e il ruolo genitoriale, a protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù ed a favorire gli istituti necessari a tale scopo.
Nell’ambito della gestione familiare, purtroppo, siamo una categoria di lavoratori in cui viene meno anche il prezioso supporto e aiuto dei familiari. Pertanto, una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, anziché ricorrere all’utilizzo di periodi di licenza, permetterebbe ad esempio ai genitori di bambini fino a 5 anni di curarne l’inserimento (uno dei momenti più delicati di durata spesso medio-lunga) presso gli asili nido e le scuole dell’infanzia, consentendo loro di poter comunque prestare la propria attività lavorativa, avendo già assolto agli obblighi familiari.
Inoltre, a causa degli esiti sfavorevoli delle graduatorie (nella quasi totalità dei bandi nazionali) per l’accesso ai servizi pubblici-comunali, i costi sostenuti dal personale (quando possibile) presso strutture private impatta in maniera rilevante sulle già precarie economie familiari. A tale riguardo, emerge la necessità di attivare dei protocolli con gli Enti locali al fine di prevedere una riserva di posti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia o, in alternativa, delle graduatorie dedicata agli appartenenti al Comparto.
Non di meno, l’opportunità di realizzare asili nido aziendali, anche in sinergia con altre Istituzioni statali, rappresenterebbe una favorevole risposta alle esigenze del personale, alla pari di un orario maggiormente flessibile, che di fatto consente di gestire famiglia/lavoro. A tal proposito, ricordiamo che il finanziamento di tali progettualità rientra tra i programmi di sostenibilità finanziaria del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 4 – Componente 1 – Investimento 1.1 “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”).
Ma in tutto questo, parlare di “famiglia” tra gli appartenenti al Comparto risulta davvero difficile. USIF da tempo denuncia questa inverosimile problematica, ed è per questo che rivendica l’istituto del ricongiungimento del nucleo familiare anche per il personale appartenente alle diverse Amministrazioni del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico, coniugato o unito civilmente tra loro”. È quanto dichiara, in una nota, Vincenzo Piscozzo, Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).